
Concimare il giardino con la cenere è una pratica antica, riscoperta negli ultimi anni da molti appassionati di orticoltura e giardinaggio naturale. La cenere di legna, residuo della combustione di legni non trattati, si rivela una risorsa preziosa per nutrire il terreno e favorire la crescita di numerose piante. In questo articolo scoprirai quali specie traggono maggior beneficio dalla cenere, come utilizzarla correttamente e quali accorgimenti adottare per non incorrere in errori che potrebbero danneggiare le tue coltivazioni.
Perché la cenere è utile come concime?
La cenere di legna contiene numerosi elementi nutritivi essenziali per le piante. In particolare, è ricca di potassio, calcio, magnesio e fosforo, minerali fondamentali per la crescita e la salute delle colture. Il potassio aiuta la formazione dei fiori e dei frutti, il calcio rafforza le pareti cellulari e il magnesio è indispensabile per la fotosintesi. Inoltre, la cenere ha un effetto alcalinizzante sul terreno, aiutando a correggere l’acidità e rendendo il suolo più favorevole a molte specie vegetali.
Un altro vantaggio della cenere è la sua capacità di tenere lontani alcuni parassiti e lumache, grazie alla sua consistenza fine e polverosa che crea una barriera fisica. Tuttavia, è fondamentale ricordare che la cenere va usata con moderazione e solo quella proveniente da legna non trattata, priva di vernici, colle o sostanze chimiche dannose.
Non tutte le piante amano la cenere: alcune prediligono terreni acidi e potrebbero soffrire per l’aumento del pH. Per questo è importante conoscere le esigenze delle proprie colture prima di procedere.
Le piante che amano la cenere: orto e frutteto
Tra le piante dell’orto che maggiormente beneficiano della cenere troviamo i pomodori, le patate, le carote e le cipolle. Queste specie richiedono un buon apporto di potassio per sviluppare radici robuste e frutti saporiti. Distribuire la cenere attorno a queste colture, specialmente durante la fase di crescita, aiuta a migliorare la qualità del raccolto e a prevenire alcune malattie fungine grazie all’azione igienizzante della cenere.
Anche le leguminose, come fagioli e piselli, possono trarre vantaggio da una leggera concimazione con cenere, soprattutto se il terreno di partenza è troppo acido. Tuttavia, bisogna evitare di eccedere per non ostacolare la fissazione dell’azoto, fondamentale per queste piante.
Nel frutteto, la cenere si rivela particolarmente utile per alberi come meli, peri, ciliegi e susini. Queste piante apprezzano terreni leggermente alcalini e beneficiano del potassio, che favorisce la maturazione dei frutti e ne migliora il sapore. Si può spargere la cenere ai piedi degli alberi, incorporandola leggermente nel terreno, preferibilmente durante l’inverno o all’inizio della primavera.
Fiori e ornamentali che gradiscono la cenere
Non solo ortaggi e alberi da frutto: anche molte piante ornamentali amano la cenere. Tra queste spiccano le rose, che beneficiano di un apporto regolare di potassio per una fioritura abbondante e colori intensi. Distribuire un sottile strato di cenere attorno alle rose, senza toccare direttamente il fusto, aiuta a prevenire malattie fungine e a rinforzare la pianta.
Altre piante fiorite che gradiscono la cenere sono le dalie, i gladioli, le peonie e i gigli. Queste specie, spesso coltivate in aiuole o bordure, rispondono positivamente all’aumento di potassio, che stimola la produzione di boccioli e intensifica la colorazione dei petali. Anche alcune bulbose, come i narcisi e i tulipani, possono essere concimate con cenere per favorire una crescita vigorosa.
Tuttavia, è importante evitare la cenere su piante acidofile come azalee, camelie, rododendri e ortensie blu, che preferiscono terreni acidi e potrebbero soffrire per l’aumento del pH provocato dalla cenere.
Come utilizzare la cenere in giardino: dosi e precauzioni
Per sfruttare al meglio i benefici della cenere, è essenziale seguire alcune regole. Innanzitutto, la cenere va sempre setacciata per eliminare eventuali residui grossolani o carboni non completamente bruciati. Si consiglia di distribuirla in dosi moderate: circa 70-100 grammi per metro quadrato, una o due volte all’anno, a seconda delle esigenze delle piante e delle caratteristiche del terreno.
La cenere può essere sparsa direttamente sul terreno e poi leggermente interrata con una zappa o un rastrello, evitando il contatto diretto con le radici più superficiali. In alternativa, può essere aggiunta al compost, arricchendolo di minerali preziosi, ma sempre in piccole quantità per non alterare eccessivamente il pH del cumulo.
Attenzione a non utilizzare cenere su terreni già alcalini o calcarei, poiché si rischia di squilibrare il suolo e ostacolare l’assorbimento di alcuni nutrienti, come il ferro. Inoltre, non va mai mescolata con concimi azotati (come letame fresco o urea), perché può favorire la perdita di azoto sotto forma di ammoniaca.